Dal 1976 siamo costretti a guardarci bene da un genere di batteri aerobi molto potenti: la Legionella. Più del 90% dei casi di Legionellosi sono ricollegabili, in particolare, a un sottile batterio chiamato Legionella Pneumophila. Nel precedente articolo abbiamo delineato la storia del batterio e degli impianti critici in cui si sviluppa, oggi invece affrontiamo altri 3 temi.
Incubazione
I batteri di questo tipo si sviluppano in ambienti, naturali o artificiali, dove c’è la presenza di acqua. Sono molto resistenti e infatti dimostrano un grado di sopravvivenza molto elevato. Possono continuare a vivere in acque che vanno dai 5,7° ai 55° ma raggiungono l’apice della propria capacità produttiva nell’intervallo di temperatura compreso tra i 25° e i 42°. Il periodo d’incubazione è relativamente breve, infatti i sintomi della Legionellosi si manifestano dopo 2-10 giorni dal primo contatto.
Trasmissione
Il contagio di Legionellosi avviene per mezzo aerosol, dove nell’aria sono presenti gocce d’acqua con una concentrazione sufficiente di batteri. Per nostra fortuna non sono stati riscontrati casi di trasmissione diretta tra uomo e uomo. Il primo focolaio di Legionella fu un impianto di condizionamento.
Sintomi
Il contagio di Legionella può assumere due forme, la malattia del legionario o la febbre di Pontiac. La conseguenza più frequente, e anche la più grave, della malattia del legionario è la polmonite atipica. I sintomi più comuni sono identici a quelli di altre forme di polmonite per questo motivo è complicato distinguerla dalle altre: febbre alta, mal di testa, mialgia, tosse e brividi di freddo.
Alos Technologies interviene direttamente nella prevenzione e nel controllo degli impianti critici che potrebbero sviluppare focolai di legionellosi. Affidarsi agli esperti del settore in ambienti particolarmente delicati come ospedali e cliniche può significare salvare la vita delle persone.