Negli ultimi anni l'attenzione si è condensata su un tema molto importante, quello dei batteri. Si sente parlare di escherichia coli, di batteri sopravvissuti a mezzo milione di anni oppure del batterio resistente agli antibiotici.
Il punto è che è assolutamente normale sentir parlare dei batteri dato che costituiscono senza dubbio gli organismi più numerosi del pianeta. Se pensiamo che il nostro corpo ospita più di dieci mila specie di batteri differenti e che nel nostro intestino ce ne sono più di un miliardo non è difficile intuire il motivo per cui molte persone diventino ipocondriache nel momento in cui lo vengono a scoprire.
Una delle domande più frequenti che le persone si pongono è “quanto sopravvivono gli agenti patogeni al di fuori dell'organismo?”
La risposta non è così scontata e sarebbe opportuni dire “dipende”, infatti sono molte le variabili che influiscono sulla capacità di sopravvivenza dei batteri. Alcune specie sono più resistenti come ad esempio lo Staphylococcus aureus (fino a 6 mesi), mentre altre, come lo Haemophilus influenzae, sopravvivono solo pochi giorni. Anche le caratteristiche ambientali possono incidere profondamente, in quanto la percentuale di umidità e la temperatura possono determinare la morte dei batteri, oppure la carica batterica (ossia la concentrazione di batteri).
Il nostro corpo possiede delle difese immunitarie che normalmente combattono i batteri, tuttavia la questione diventa di vitale importanza nel momento in cui si prendono in considerazione ambienti e situazioni atipiche. Ad esempio all'interno delle strutture ospedaliere la diffusione dei batteri è un problema primario perché le persone sono generalmente deboli, hanno una diminuzione delle difese immunitarie o nel peggiore dei casi sono gravemente immunodepresse. In queste circostanze qualsiasi elemento patogeno esterno può compromettere la salubrità dei pazienti e azioni molto semplici come lavarsi le mani possono salvare davvero la vita di un paziente. Già perché dovremmo sapere che le nostre mani sono dimora di due milioni di batteri e che alcuni di essi possono sopravvivere per ore dopo il contatto.
Quello che si vuole sottolineare è che non possiamo immaginare di vivere in un mondo dove non si viene a contatto con i batteri ma che in un mondo pieno di batteri le precauzioni, l'igiene e la disinfezione possono essere delle semplici attività che salvano la vita.